Cara Milena Gabanelli

…e cara redazione di Report: famo a capirse, dai.

Nella puntata del 10 aprile avete mandato in onda un servizio sulla rete e i social networks, che ha causato moltissime discussioni. Tutte sono iniziate dandovi atto di essere il miglior programma di approfondimento giornalistico sui canali tv generalisti in itaglia. Verrebbe da dire, l’unico.

E’ proprio questo il punto: quei noiosi, saccenti, precisini dei blog e dei social networks (come me) da voi non se l’aspettavano.

Fosse stato un brunovespa qualunque, lo sai che da gente così ti puoi aspettare solo spremute di luoghi comuni, terrorismo mediatico e paura spacciata a piene mani. Ma Report, cazzo no.

Dateci un occhio al filmato, e ditemi se non vi fa un effetto… strano.

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un formicolio globale da cui non prescindere?

Da diversi giorni mi giro in testa questa domanda: come si fa a non prescindere dall’incredibile, ricchissimo, formidabile contributo di conoscenza, di ragionamento, di approfondimento che oggi è  quella zona di espressione (niente affatto virtuale, perchè popolata di persone vivissime!) che viene chiamata blogosfera?

E però dall’altra parte, molto concretamente… come si fa a starle dietro?

Stavo leggendo su GIAP dei sempre ottimi WuMing questo post sugli scontri prima della partita Italia – Serbia. Il post, ma soprattutto i commenti, a parte i soliti esibizionisti e mitomani da web, mi hanno lasciato a bocca aperta riga dopo riga, per la profondità delle questioni che venivano toccate e  affrontate, per le argomentazioni, per la capacità di analisi. Quando pensi che la rete sia diventata solo facebook, un giro su un blog così è aria di montagna, garantito.

Ma ad un certo punto mi ha preso una vertigine: ho pensato che questo era un dibattito suscitato da un post in un blog. E qui i numeri vanno moltiplicati per un numero di zeri da spavento.

Cosa c’è, lì sotto? Cosa dice tutta questa gente? Quanti passaggi imprescindibili, quante elaborazioni luminose vengono fatte lì  dentro – sia chiaro, in mezzo a un mare di cazzate e di chiacchiere come rumore di fondo?

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come il ghiaccio va in acqua dentro al tumblr… :)

A parte i complimenti ai tanti o pochi che avranno riconosciuto l’ennesimo verso alcolico da una canzone di Guccini, volevo (ri-?) segnalare che dentro al Tumblr (senza E, in questo caso!) da qualche tempo ci sono pure io –  se volete fare un giro sulla piattaforma di blogging più multimedia che io abbia trovato finora, mi trovate qui:

http://michelefrost.tumblr.com

Se passate, lasciate un saluto 😉