26×1. la sera prima.

Com’era, la sera prima del 25 aprile?
Quello vero, intendo.

Con pezzi di Italia, grandi come province o regioni o città o quartieri, che già avevano fatto le loro pulizie di stagione, buttando fuori gli sgherri assassini e i servi della più grande nefandezza che abbiamo consegnato alla storia, noialtri abitanti di questo paese che facciamo sempre scuola.

Con i gruppi armati partigiani nascosti, o forse già in viaggio, a piedi o chissà come, per arrivare in città e dire che adesso basta, via tutti e facciamola finita – quelli che poi il 25, o anche il 26, sarebbero morti negli ultimi scontri a fuoco, o ammazzati dagli ultimi fanatici in camicia nera, mentre il loro capo invincibile e valoroso aveva mollato le trattative negli uffici del vescovo e già stava provando a scappare in Svizzera travestito da soldatino.

Quelli che sarebbero morti giorni dopo, uccisi dai carnefici nazisti in ritirata, come il black partisan Giorgio Marincola, con la sua storia tagliente come un’ascia da guerra, dissotterrata dai Wu Ming sempre siano lodati. E quelli che avrebbero fatto fuoco, come Pietro, e non stiamo tanto a fare gli schizzinosi che non è il caso.

(Eravamo non più di cinquanta, al suo funerale a Como, quando ero una persona migliore di adesso e ci mettevo la faccia.)

Cosa pensavano stanotte, tutti quelli che avevano letto o sentito il messaggio del telegramma, Aldo dice 26×1, ossia entro l’una di notte del 26 aprile insurrezione nazionale e cacciata dei fascisti? Avranno dormito, a 24 ore scarse dalla fine di un incubo durato vent’anni, un tot di guerre coloniali, una guerra mondiale, un’abbraccio mortale coi nazisti, le leggi razziali, le deportazioni e i rastrellamenti?

Com’era il tempo? Se guardavano su, avevano stelle sopra le loro teste? Avevano persone care ad aspettarli, genitori, amanti?
Di sicuro li avevano. Tutti quelli che a questa notte non sono riusciti ad arrivarci, nelle loro lettere di condannati a morte hanno salutato o abbracciato qualcuno.

Quelli che poi hanno dovuto scappare e non tornare più, o nascondersi per anni. O mangiarsi il fegato ogni mattina leggendo sui giornali quello che stava succedendo. Quanto ci hanno ripensato, quelli lì, a questa notte? Come avranno fatto a rimettersi a fare una vita normale, far finta di niente, star zitti?

A questa gente smisurata, all’ombra che proiettano fin qua fino a oggi, a tutti quelli che stanotte, quella volta, sono restati svegli a pensare e a sognare come sarebbe andata, bisogna che alzi il bicchiere.

1 thoughts on “26×1. la sera prima.

  1. Ciao Michele
    Grazie per questo intervento sulla notte prima. Se non lo conosci già c’è un bel sito con la cronologia dell’insurrezione a Milano dei giorni 24-30 aprile 1945
    http://www.associazioni.milano.it/isec/ita/cronologia/crono24apr.htm

    Oggi io mi sono liberato dei tedeschi e me ne vado in libertà.

    Poi , accetta un piccolo commento: SEi adesso una persona migliore, oggi più di ieri per quello che insegni e scrivi.

    Vi aspetto calorosamente a Monaco, l’invito è sempre valido.

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