…è una delle poche cose fantastiche che noi abbiamo.

“Tardi, molto dopo che gli impiegati di mezza età che pagano il mutuo sono andati a letto, la rete assume una speciale carica mutagenica. Questa cosa simile ad una ragnatela è ora nelle mani di chi abita nei seminterrati, di chi ha l’insonnia, degli adolescenti che stanno con le luci spente e i computer accesi. La rete è una delle poche cose fantastiche che noi abbiamo e che i nostri genitori non avevano e, cosa ancor più importante, che nemmeno i nostri zii e zie yuppies, che avevano tutto, avevano. E’ il nostro terreno, noi l’abbiamo organizzata, noi ci viviamo”.

J.C. Herz, I surfisti di Internet, 1995.

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Cara Milena Gabanelli

…e cara redazione di Report: famo a capirse, dai.

Nella puntata del 10 aprile avete mandato in onda un servizio sulla rete e i social networks, che ha causato moltissime discussioni. Tutte sono iniziate dandovi atto di essere il miglior programma di approfondimento giornalistico sui canali tv generalisti in itaglia. Verrebbe da dire, l’unico.

E’ proprio questo il punto: quei noiosi, saccenti, precisini dei blog e dei social networks (come me) da voi non se l’aspettavano.

Fosse stato un brunovespa qualunque, lo sai che da gente così ti puoi aspettare solo spremute di luoghi comuni, terrorismo mediatico e paura spacciata a piene mani. Ma Report, cazzo no.

Dateci un occhio al filmato, e ditemi se non vi fa un effetto… strano.

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maliberoveramente.

Ci vorrebbe uno che su twitter ogni giorno manda “le bugie di oggi”.

Però sai che fatica? Solo ad aprire i giornali di oggi, ci trovi quella di quello là eletto direttamente dal popolo, quella di feltri su napolitano supporter (o come ha scritto) dell’unione sovietica, e non voglio pensare quali e quante altre.

Il fatto è che non serve parlare di come funziona la costituzione, di cos’erano i miglioristi, e di tutto quello che ogni persona sana e in grado di ragionare potrebbe tranquillamente ribattere davanti a questo fiume di palle. L’intelligenza non ha mai fatto granchè audience, ma qui ormai siamo alla cancellazione dai palinsesti.

Veramente, l’unica soluzione è fuggire a gambe levate dai media mainstream e difendere con le unghie e con i denti la rete – da tutti, anche dai sinistri con la regola facile (e la galera come corollario sempre pronto). Sarà faticoso, immaginare un posto liberoveramente?

Ecco, cominciamo a sforzarci. Immaginazione (via d-)al potere, please.
Possibilmente con una certa fretta.