le belle statuine

Dice che la notizia del giorno è che un famoso cantante trasgressivo (de che?) ha trasgressivamente dichiarato che si fuma il crack tutti i giorni come antidepressivo e gli fa benissimo.

Reazione uno: beh, lo sapevo già.
Reazione due: beh, cazzi suoi.
Reazione tre: beh, siamo onesti, tanto benissimo il crack non fa.
Reazione quattro: stai così messo male che hai bisogno di tirar su un polverone del genere, per far un po’ più di audience? O eri così fatto che straparli e non te ne accorgi? Mi dispiace per te ragazzo mio, in ogni caso… però lascia stare la depressione, dai. Fai l’adulto che c’hai quasi quarant’anni.

Detto questo, finito. No?

No, tutta l’itaglia a stracciarsi le vesti, i politici a dire che non si fa non è morale non è educativo scusate devo andare di là un attimo in bagno, i teleparlantiminchia della televisioneminchia a scandalizzarsi mentre tirano su col naso e cercano di nascondere la pompinara di turno sotto la scrivania, poi aspetto al varco i preti, e le mamme anti-rock (che chissà dove son finite…) – e zac, il trasgressivo di cui sopra vien fatto fuori da san Remo, omioddio che disgrazia.

E quindi trasgressivamente dice che non è vero non l’ho mai detto è la stampa che mi fa dire queste cose sono i giornalisti i colpevoli (…è come se le avessi già sentite, ste parole…). E pure, ogggesù, che per amore di sua figlia adesso si disintossica.

E intanto, la versione originale dell’articolo di Repubblica.it sparisce dal sito: adesso ci sono solo versioni rivedute e corrette, se andate a cercare.

Giusto pochi giorni fa, avevo letto anche un’intervista ai 99 posse, dove Zulù diceva en passant di esser venuto fuori da una dipendenza da crack e aver ricominciato a cantare. Coglione pure lui, ma almeno niente glorificazioni, finte giustificazioni, e soprattutto niente smentite. N’altro livello.

Qui invece, marketing impazzito più egocentrismo in trip. E la solita appiccicosa ondata di merda moralista e chiacchierona, su quanto fan male sessodrogaerochenroll, e sulla tv che dà il cattivo esempio. Cazzo se lo dà, il cattivo esempio: in ogni momento, però – non solo in xfactor. Lo dice bene questo editoriale.

E invece si deve parlare solo di Morgan, e del crack – anzi, della cocaina: perchè dire crack fa veramente troppo brutto.
E allora tutti lì a parlarne a comando, come le belle statuine. Pronti, via: ma non azzardatevi ad allargare il discorso, non si piscia fuori dal vaso.

E un’altra volta, il baraccone del controllo e della morale ad orologeria fa centro in pieno.

Ma smettetela di farvi dire a cosa dovete pensare, oh.

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